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Concepita come un’antologica, la mostra L’Opera delle formiche ripercorre l’evoluzione del linguaggio di Isgrò attraverso alcune tra le sue opere più emblematiche: dai primi libri cancellati degli anni ’60, alle mappe, ai mappamondi, agli arazzi, fino alle più recenti cancellature dorate, in un viaggio dove la parola, l’immagine e il segno convivono, si negano e si rigenerano.

Poeta, scrittore, drammaturgo e artista visivo, Isgrò nasce a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1937. Dopo gli esordi poetici, nel 1964 dà vita al gesto della cancellatura, che da allora diventa centro e simbolo della sua ricerca. Una cancellatura mai distruttiva ma riflessiva, che invita lo spettatore a pensare, a immaginare, a vedere “oltre”.

In mostra anche opere chiave come La S di Basilio, I Codici Ottomani, la Natività cancellata in memoria del Caravaggio rubato dalla mafia a Palermo, fino ai grandi arazzi tra cui La Sicilia, realizzato appositamente per questa occasione, in cui solo i nomi dei santi si salvano dalla cancellazione.

La mostra è un omaggio alla capacità dell’arte di mettere in discussione, di ribaltare la visione comune, e trova a Scicli – terra di pietra e memoria – un luogo simbolico di accoglienza e rinascita.

La mostra sarà aperta dal 6 maggio al 3 novembre 2025. Acquista i biglietti.

Il MAAC si trova a Scicli, in Piazza Busacca ed è aperto tutti i giorni:

10:00 – 18:30 (ultimo ingresso).

Maggio 13, 2025
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