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Scicli, piccolo gioiello barocco, con la maggior estensione costiera della provincia di Ragusa, è una città a misura d’uomo; in un solo giorno potrete ammirarne le bellezze architettoniche e concedervi un rigenerante ristoro nella sue spiagge dalla sabbia dorata, non senza gustare i prelibati piatti tipici della zona.

Via Francesco Mormina Penna. Foto di Emanuele Caschetto
Via Francesco Mormina Penna, foto di Emanuele Caschetto

MATTINA

La giornata non può non iniziare con una buona colazione a base di cannolo alla ricotta o una fresca granita accompagnata dalla tipica brioche. Il mattino è il momento ideale per ammirare i colori cristallini del mare di Scicli, cangianti dal verde smeraldo all’azzurro, specialmente nelle zone scogliere. Scicli vanta ben tre borgate marine: Donnalucata, la maggiore delle tre, un vero e proprio piccolo borghetto con il porticciolo che delimita le due spiagge a Est e a Ovest, il mercato del pesce e la riviera di Ponente che brulica di ristoranti e bar; Sampieri, antico borgo di pescatori, con la sua lunghissima spiaggia dorata, le caratteristiche dune e una vasta pineta alle spalle, a cui fa da sfondo la Fornace Penna, meraviglia dell’archeologia industriale; infine la più piccola delle tre borgate, Cava d’Aliga, una vera e propria caletta circondata dalle scogliere dove le acque marine raggiungono splendide gradazioni di azzurro e dove si formano piccole grotte e insenature, ideali per i più temerari per fare un tuffo.

POMERIGGIO

Dopo un pranzo a base di pesce o dei prodotti tipici della rosticceria locale, come il cucciddatu scaniatu, ci si sposta nel centro storico per un pomeriggio all’insegna della cultura con la visita ai più importanti siti culturali della città, tutti dislocati nella incantevole via Mormina Penna, definita il salotto barocco della città e vero e proprio museo all’aria aperta. Si comincia dal palazzo Municipale con un tour alla scoperta dei luoghi di Montalbano, primo fra tutto il set originale del Commissariato di Vigata, sito al piano terra del comune di Scicli al cui interno, oltre a curiosi retroscena, sarà possibile osservare le postazioni dei personaggi della serie, dall’agente Catarella, passando per l’ispettore Fazio, fino alla scrivania del commissario più famoso d’Italia (Tariffe e Orari); si prosegue poi al piano superiore con l’ufficio del Questore di Montelusa, che nella realtà corrisponde alla stanza istituzionale del Sindaco di Scicli la quale mantiene gli originali arredi dei primi del ‘900, la volta affrescata nel 1939 da Bartolomeo Militello con la tecnica del trompe l’oeil, e il balcone che si affaccia su via Mormina Penna, regalando una vista privilegiata su di essa (Tariffe e Orari); proseguendo lungo la via si incontra l’Antica Farmacia, anch’essa parte delle location cinematografiche di Montalbano, un gioiello liberty di proprietà della famiglia Cartia, farmacisti e speziali tra i più rinomati in città, oggi trasformata in un museo che conserva gli originali mobili di inizio ‘900 e le cui vetrine proteggono ancora i composti usati per creare medicamenti e gli arnesi da laboratorio.

L’itinerario culturale continua poi immergendosi nei fasti di un tempo con la visita a Palazzo Spadaro, antico palazzo nobiliare settecentesco con le volte affrescate e decorate con stucchi e gessi di pregio ricoperti da preziose foglie d’oro, la grande sala da ballo che fu teatro di feste e balli, testimonianza dello sfarzo del passato, e le sinuose forme tondeggianti dei suoi peculiari balconi barocchi; fu la storica residenza dei baroni Spadaro, oggi aperto al pubblico in quanto proprietà del Comune di Scicli che ha adibito alcune delle sue stanze a pinacoteca comunale. Tra i quadri opere di artisti del famoso “Gruppo di Scicli” quali Piero Guccione, Franco Sarnari, Franco Polizzi e altri. (Tariffe e Orari). Di fronte, sarà possibile visitare Palazzo Bonelli, facendo così un salto di un secolo nel nostro viaggio immaginario; l’esterno in stile neorinascimentale, molto semplice, differisce ampiamente da un interno liberty ricco di stucchi, mobili pregiati e, soprattutto, dipinti, realizzati tra il 1928 e il 1938 da Raffaele Scalia che curò anche il disegno dei mobili, della loro disposizione, della tappezzeria e del pavimento, in un unico stile che intendeva esaltare i fasti della famiglia e della sua ricchezza. Infine, chiude la via Mormina Penna, la chiesa-museo di Santa Teresa, tra le più suggestive della città. Edificio settecentesco dalla facciata sobria e lineare, custodisce al suo interno un’esplosione di bellezza come gli affreschi che impreziosiscono la volta e le bianche decorazioni in pietra delle colonne. Degni di nota sono i raffinati intarsi geometrici in pietra bianca e nera che caratterizzano la pavimentazione rendendola una delle più originali della provincia di Ragusa. Non più destinata al culto dal 1950, recentemente la chiesa è stata convertita in spazio espositivo (Tariffe e Orari).

Da non perdere anche le chiese aperte al culto dislocate nel centro storico, tra queste la chiesa di San Giovanni annessa al palazzo comunale, la chiesa di San Michele che “divide” Palazzo Spadaro e Palazzo Bonelli e, spostandosi nel resto del centro storico, la chiesa Madre, le chiese di San Bartolomeo e Santa Maria la Nova nelle omonime cave, incastonate tra i colli di Scicli.

SERA

Il tramonto è l’ora ideale per una piccola escursione sul colle di San Matteo, dominato in cima dall’omonima ex Chiesa Madre; ad angolo con il Palazzo Beneventano, magnifico esempio dell’architettura tardo-barocca sciclitana, si trova la stradina che in appena 15 minuti conduce sul colle, da cui è possibile affacciarsi sullo spettacolare panorama della città alle pendici. La sera non potrete che perdervi in mezzo alla movida e la vivacità di via Mormina Penna che in questo frangente indossa una nuova veste e pullula di turisti e gente locale tra ristoranti, pub, gelaterie e negozietti vari. Non può mancare una passeggiata per la via Aleardi che “costeggia” gli argini del torrente Scicli-Modica, chiamato dalla gente del luogo “A china”.

Giugno 15, 2021
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