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Palazzo Spadaro non è solo architettura, infatti è anche la sede di parte della biblioteca comunale di Scicli. All’interno è possibile visionare due differenti raccolte:

La raccolta era di un privato che grazie alla sua donazione ha arricchito la collezione della biblioteca comunale di Scicli.

  • La seconda collezione è parte del fondo antico della città, con volumi appartenuti all’ordine carmelitano e cappuccino. I cinque volumi, qui esposti, vanno dal 1500 (le cosiddette cinquecentine) al 1800. Altri volumi del fondo antico in futuro arricchiranno le preziose sale del palazzo.

I libri in questione celano delle meravigliose sorprese e meritano l’attenzione e lo sguardo del visitatore che ignaro ne incontra il loro fascino. Questi sono oggi esposti all’interno di una credenza in stile neogotico, nella sala delle armi, ed è possibile ammirarne delle particolarità:

In un esemplare, infatti, datato al 1682 è ancora possibile osservare la rilegatura seicentesca con il titolo del volume realizzato a mano. Si tratta de “Il vero ecclesiastico” di Giuseppe Mansi.

Un altro volume del 1770 ha un esempio di imprimatur. Cos’è? In passato la Chiesa controllava tutto ciò che veniva pubblicato, per avere la conferma della conformità con la dottrina cristiana e per evitare che qualcuno pubblicasse delle idee rivoluzionarie e contro la Chiesa Cattolica. Nel volume in questione l’inquisitore generale del Santo Offizio di Venezia da la concessione per la stampa di un’edizione della Bibbia Vulgata.

Insomma, un tesoro da ammirare, curare e conoscere ed un motivo in più per visitare il meraviglioso Palazzo Spadaro.

Paola Dantoni

Aprile 30, 2022
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